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La nuova direttiva ETS 2018/410/UE: tutto quello che devi sapere

Scritto da Endress+Hauser | 30/10/2019

Secondo le fonti ufficiali più recenti, le emissioni di gas a effetto serra di tutti gli operatori coperti dal sistema di scambio di quote di emissioni dell'UE (l'ETS) sono diminuite per un totale del 3,9% nel 2018: nello specifico, sono inferiori del 4,1% negli impianti industriali e superiori del 3,9% nel trasporto aereo. 

La riduzione delle emissioni di gas a effetto serra registrate nel 2018 è avvenuta nel contesto di una crescente economia dell'UE, con un PIL stimato al +2% Ma quali sono le informazioni più importanti da sapere in merito all'Emission Trading System?

In questo articolo parleremo di:

 

UE Emission Trading System: la fase III (2013-2020)

La principale differenza tra le fasi precedenti e l'attuale fase 3 (2013-2020) è che oggi non esiste alcuna assegnazione gratuita per la produzione di elettricità (con alcune eccezioni per la modernizzazione dell'elettricità nei nuovi Stati membri) e che l'assegnazione di quote gratuite all'industria si basa sulle norme armonizzate dell'UE. 

In particolare, la fase tre dell'ETS ha stabilito:

  • il sistema di registro unico centralizzato (il Registro dell'Unione);
  • il limite unico UE per le quote (gli Stati membri non sono più tenuti a preparare i Piani d'Azione Nazionale, il limite è soggetto al fattore di riduzione lineare (LRF) dell'1,74 per cento all'anno);
  • la vendita all'asta come sistema predefinito per l'assegnazione di quote; 
  • la possibilità per gli Stati membri dell'UE di concedere assegnazioni gratuite transitorie per l'ammodernamento della produzione di elettricità;
  • l'elenco della rilocalizzazione delle emissioni di carbonio (che autorizza gli impianti nell'elenco a un maggior numero di quote gratuite);
  • le norme e i parametri di riferimento armonizzati a livello UE per l'assegnazione di quote gratuite;
  • la riserva stabilizzatrice del mercato (MSR);
  • il nuovo fondo NER300 con lo scopo di finanziare lo sviluppo di specifiche tecnologie a basse emissioni di carbonio. 

EU Emission Trading System: fase IV (2021-2030)

Le principali novità introdotte per la fase 4 si incentrano sui seguenti aspetti:

  • il volume totale di emissioni si riduce annualmente del 2,2% (Fattore Lineare di Riduzione);
  • la percentuale di quote da mettere all'asta viene fissata pari al 57% del totale, con una riduzione condizionata fino al 3% qualora si ricorra al fattore di correzione transettoriale;
  • sono state introdotte nuove norme per il calcolo dell'assegnazione gratuita in funzione del livello di attività, così come l'aggiornamento dei benchmark di riferimento per il calcolo delle assegnazioni;
  • è stata confermata l'assegnazione totalmente gratuita ai settori rientranti nella nuova lista del carbon leakage diretto, ossia a quelli esposti ad un elevato rischio di rilocalizzazione delle emissioni, mentre per gli altri settori la percentuale dell'assegnazione viene fissata al 30%, con la graduale riduzione fino all'eliminazione a partire dal 2026, ad eccezione del teleriscaldamento;
  • è stata costruita una riserva per i nuovi entranti attraverso le quote inutilizzate nel periodo 2013-2020 e 200 milioni di quote della riserva stabilizzatrice del mercato;
  • è stato previsto un temporaneo raddoppio, fino alla fine del 2023, del numero di quote da immettere nella riserva stabilizzatrice del mercato e la cancellazione, a partire dal 2023, delle quote presenti nella riserva al di sopra del numero di quelle messe all'asta nell'anno precedente, fatta salva la revisione della Decisione UE/2015/1814;
  • è stato introdotto un massimale, seppur non obbligatorio, per le compensazioni alle industrie più energivore dei costi "indiretti" derivanti dalla applicazione dell'UE-ETS (il cosiddetto carbon leakage indiretto) che consente l'utilizzo dei proventi d'asta non destinati a finalità ambientali, in misura pari al 25%, in linea comunque con le regole comunitarie sugli aiuti di Stato. 

Diverse aziende italiane stanno approfittando di questa revisione per poter ricevere un numero maggiore di quote di CO2, dimostrando di effettuare dei "recuperi termici", ritenuti virtuosi dalle normative e quindi premianti con un numero maggiore di quote gratuite. 

 

 

Come funziona lo scambio di quote di emissioni

Alla fine di ogni anno le società devono restituire un numero di quote sufficiente a coprire le loro emissioni, se non vogliono subire pesanti multe. Se un'impresa riduce le proprie emissioni, può mantenere le quote inutilizzate per coprire il fabbisogno futuro, oppure venderle ad un'altra impresa che ne abbia la necessità. 

Questo meccanismo premia le società che investono in tecnologie a basso rilascio di CO2 (un meccanismo in parte simile a quello dei Certificati Bianchi che premia chi investe in efficienza energetica) ed ha contribuito in modo significativo al raggiungimento dell'obiettivo che ci si era posti per il 2020, anno in cui le emissioni dei settori disciplinati dal sistema saranno inferiori del 21% rispetto al 2005. 

 

Come eseguire l'attività di monitoraggio

L'attività di monitoraggio deve essere certificata da un soggetto terzo accreditato dalle autorità competenti, e deve essere conforme al MRR (Monitoring and Reporting Regulation). 

Tale regolamento istituisce norme per il monitoraggio e la comunicazione dei dati relativi alle emissioni di gas a effetto serra e dei dati di attività ai sensi della Direttiva ETS, per lo scambio di quote di emissioni che inizia il 1° gennaio 2021. 

L'MRR si applica al monitoraggio e alla comunicazione delle emissioni del gas a effetto serra legate alle attività all'allegato 1 della Direttiva, dei dati di attività delle installazioni fisse e del trasporto aereo, nonché al monitoraggio e alla comunicazione dei dati relativi alle tonnellate-chilometro legati alle attività di trasporto aereo. 

In conclusione l'UE ETS è un sistema attuato per garantire che l'Unione Europea raggiunga i propri obiettivi di emissione di gas a effetto serra in modo conveniente. Il sistema offre flessibilità alle imprese coperte dal regime in quanto hanno la possibilità di scelta tra il ridurre le emissioni e l'acquistarne da altre società. 

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