Il Decreto Ministeriale del 2 marzo 2018 stabilisce i riferimenti per la produzione di biometano in Italia. In particolare, gli articoli della norma definiscono gli ambiti di applicazione e le disposizioni in termini di produzione, qualità e immissione in rete.
Scopriamo di cosa tratta la normativa e quali sono gli incentivi disponibili.
Indice:
- La normativa per la produzione del biometano
- Incentivi per la produzione di biometano
L’allegato A del Decreto Ministeriale del 2 marzo 2018 fa riferimento alle materie prime da cui si può produrre biometano, come descritte nel Decreto Ministeriale del 23 giugno 2016. Le riportiamo per completezza:
Il biometano avanzato, invece, viene ottenuto esclusivamente dalle materie elencate nella parte A dell’allegato 3 del Decreto Ministeriale del 10 ottobre 2014. L’elemento fondamentale per l’ottenimento dell’incentivo di un impianto di upgrading è costituito dal sistema di analisi dei parametri di qualità del biometano.
Come riportato nella norma UNI/ TS 11537, i parametri da controllare in continuo sono:
Per quanto riguarda le norme di riferimento per la produzione ed immissione in rete di biometano, le principali sono la UNI/TS 11537:2024 “Immissione di biometano nelle reti di trasporto e distribuzione di gas naturale”, la UNI 9167 1-2-3 “Infrastrutture del gas - Stazioni di controllo della pressione e di misura del gas, connesse con le reti di trasporto” e il Codice di Rete SNAM, per le parti relative. Nella realizzazione degli impianti di upgrading è necessario fare riferimento a tali normative per la scelta del sistema di analisi del biometano e della realizzazione della cabina di misura fiscale del biometano, sia per l’immissione in rete di trasporto sia di distribuzione.
Il 5 agosto 2022, il Ministro Cingolani ha approvato il Decreto Ministeriale interpretativo del Decreto Ministeriale 2 marzo 2018 sugli incentivi per la produzione del biometano. Il testo chiarisce alcuni aspetti legati all’applicazione del decreto dal DM 2 marzo 2018, attualmente in vigore, destinato a incentivare il biometano immesso nel sistema dei trasporti mediante un meccanismo d’obbligo a carico dei soggetti che utilizzano carburanti fossili. Il decreto del 2022 definisce, in particolare, il momento in cui matura il diritto al riconoscimento dell’incentivo per la produzione del biometano e il termine entro cui tale diritto debba essere esercitato, pena la sua decadenza, che è stato fissato al 31 dicembre 2023.
Il 15 settembre 2022 è stato invece rilasciato il Decreto Ministeriale in attuazione dell’articolo 11, comma 1 e dell’articolo 14, comma 1, lettera b), del decreto legislativo n. 199 del 2021. Tale decreto ha la finalità di sostenere la produzione di biometano immesso nella rete del gas naturale, in coerenza con le misure di sostegno agli investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nell’ambito della Missione 2, Componente 2, Investimento 1.4 - “Sviluppo del biometano, secondo criteri per promuovere l’economia circolare”, per un ammontare complessivo pari a 1.923,4 milioni di euro.
L’investimento si propone di:
Il decreto in oggetto dispone che gli incentivi al biometano immesso nella rete del gas naturale e prodotto, nel rispetto dei requisiti di sostenibilità previsti dalla direttiva 2018/2001/UE, siano erogati a impianti di nuova realizzazione alimentati da matrici agricole e da rifiuti organici o da impianti per la produzione di elettricità da biogas agricolo oggetto di riconversione.
Per quanto riguarda le tempistiche, accedono agli incentivi gli impianti per i quali gli interventi di cui sopra non sono stati avviati prima della pubblicazione della graduatoria, ai sensi dell’articolo 5, comma 2, secondo periodo e che completano la realizzazione delle opere ammesse a finanziamento ed entrano in esercizio entro il 30 giugno 2026.
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