Dopo il tempo, la temperatura è l'unità fisica più misurata al mondo. Endress+Hauser è leader mondiale nella strumentazione di misura e nei servizi connessi, e proprio in virtù di questa posizione può offrire una panoramica sulle soluzioni per la misura di temperatura in ambito industriale.
Vuoi approfondire l'argomento? Leggi l'articolo "Il monitoraggio e la gestione del rischio nei settori farmaceutico e alimentare" e scopri la soluzione più adatta alle tue esigenze produttive.
- Giulia, quali sono i prodotti più comuni sul mercato per le applicazioni industriali di misurazione della temperatura?
Nei processi industriali per la misura della temperatura si utilizzano principalmente termoresistenze o termocoppie. La scelta avviene in base alla tipologia di processo, alle temperature da rilevare e ai tempi di risposta richiesti. In alcune applicazioni più semplici, vengono ancora utilizzati dei termometri bimetallici, che si basano sul principio della differente dilatazione dei metalli con il calore e che per ovvie ragioni possono raggiungere un grado di precisione limitato.
- I sensori di temperatura variano al variare delle applicazioni di riferimento, o ce ne sono alcuni che possono essere utilizzati per più processi produttivi?
I principi di misura, come già accennato, sono principalmente due: termoresistenza e termocoppia. Una volta individuato se utilizzare l’uno o l’altro, bisogna scegliere le caratteristiche meccaniche che compongono la sonda di temperatura nel suo insieme. Ad esempio, bisognerà considerare i materiali a contatto con i fluidi di processo, gli attacchi, il pozzetto (qualora necessario), i trasmettitori e così via. Esistono, pertanto, sonde di temperatura che possono essere trasversali a diversi processi produttivi, mentre altre sono specifiche per applicazioni speciali (ad esempio quelle igieniche o particolarmente gravose).
- Quali sono le principali caratteristiche che deve avere un sensore di temperatura per essere funzionale?
Le caratteristiche di una sonda di temperatura dipendono molto dal processo in cui va utilizzata. Ci sono processi che richiedono specifici materiali di contatto, a causa dell'impiego di sostanze corrosive e abrasive. In altri casi, invece, è fondamentale avere un tempo di risposta molto rapido per seguire con attenzione l’evolversi di una particolare fase produttiva, mente in altri ancora la misura accurata o veloce non è necessaria, ma le caratteristiche meccaniche della sonda devono permettere uno smontaggio rapido per tarature o controlli di manutenzione. Normalmente, per la scelta del sensore giusto si parte dalle necessità applicative, in modo da scegliere il prodotto più adatto all’applicazione e alle necessità dei nostri clienti.
- Inserti di misura nei sensori di temperatura: come orientarsi nella scelta?
In Endress+Hauser, abbiamo sviluppato, grazie all’esperienza pluridecennale e un accurato lavoro di ricerca e sviluppo, degli inserti di misura specifici per le diverse applicazioni che si affiancano alle classiche RTD Wire Wound. Ecco i principali:
- E per la manutenzione? Come si procede?
Si redige un piano di tarature in base all'importanza e alla criticità del punto di misura. Per alcuni tipi di processo (ad esempio quelli farmaceutici) le frequenze delle tarature possono anche essere imposte da un ente esterno, come l’FDA.
Per poter tarare un sensore di temperatura è necessario scollegare i cavi, sfilare l’inserto dalla testa, procedere con la taratura per confronto (tipicamente con un termometro campione, utilizzando un fornetto o un bagno d’olio) e produrre il certificato, normalmente su 3 punti di misura. La procedura richiede quindi tempo e attenzione. Endress+Hauser ha sviluppato una particolare caratteristica meccanica delle sonde di temperatura, chiamata QuickNeck, che permette lo sgancio rapido dell’inserto dal pozzetto senza dover scollegare elettricamente la sonda. In questo modo è possibile risparmiare tempo ed evitare errori nello smontaggio e ri-montaggio del sensore.
- Terminiamo con il supporto documentale per la taratura dei sensori di temperatura: come funziona?
Se il processo prevede lo smontaggio del sensore, al termine della taratura il tecnico che ha eseguito la procedura redige un certificato che attesta il risultato, ovvero che dimostra la deviazione della Pt100 in esame rispetto alla sonda campione certificata. Qualora sia presente un trasmettitore, è anche possibile eseguire una taratura dell’intero loop di misura.
Se, invece, il processo non richiede lo smontaggio (ad esempio attraverso l’uso dell’iTherm TrustSens che si auto-tara), è il sensore stesso che produce il certificato di taratura grazie all’elettronica integrata.
Grazie a Giulia Fedeli per averci illustrato alcune soluzioni per la misura di temperatura in ambito industriale: per un approfondimento ti invitiamo a leggere l’articolo “Taratura automatizzata per i sensori di temperatura: benefici e vantaggi”, oppure clicca sul pulsante qui sotto e parla con il Product Manager!