Qualsiasi decisione relativa al monitoraggio energetico si basa sul raggiungimento dell'efficienza energetica, cioè su un compromesso tra un costo immediato per installare apparecchiature e software e una futura diminuzione della spesa energetica. Certamente, più alto è il prezzo dell’energia, più attraenti sono le soluzioni ad alta efficienza energetica.
Quali sono le normative, in Italia, collegate al monitoraggio energetico? Quali le fonti più affidabili a cui fare riferimento? Ne parliamo in questo articolo.
Monitoraggio energetico: la normativa in Italia
Monitoraggio energetico ed Energy Management: le fonti più affidabili
Perché considerare il monitoraggio energetico
Partiamo subito da una premessa: non è pensabile riportare tutta la legislazione italiana collegata alla gestione dell’energia. Risulterebbe un lavoro immenso e in fin dei conti poco utile.
Come riporta il FIRE - Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia, però, i provvedimenti fondamentali dai quali si può partire per cominciare a fare un quadro della situazione, sono i seguenti (tenendo a mente che i primi sono stati in parte emendati o abrogati da provvedimenti più recenti):
Vista la velocità con cui le regole vengono aggiornate, è indispensabile monitorare l’uscita di nuovi provvedimenti. A tal fine sono disponibili vari portali d'informazione:
La gestione proattiva dell'energia come risorsa controllabile può offrire notevoli risparmi sui costi energetici. È necessario studiare i cambiamenti significativi nel consumo di energia in periodi comparabili per capirne le cause. Ad esempio, è comune correlare il consumo di energia alla superficie dell'edificio occupato, per derivare una metrica di prestazione energetica che mostri i kilowattora di energia utilizzata per metro quadrato di superficie, abbreviati in kWh/m2. Queste cifre tuttavia rappresentano la prestazione energetica media e molte aziende raggiungono livelli di intensità energetica inferiori attraverso una buona gestione dell'energia e l'uso di apparecchiature ad alta efficienza energetica.
Per le aziende manifatturiere, il consumo di energia deve essere correlato alla produzione in modo da tenere traccia dell'energia utilizzata per creare un'unità di output, ad es. kWh/kg. In questo modo è possibile intercettare le anomalie e tenere traccia degli effetti della gestione energetica e degli investimenti in apparecchiature più efficienti.
L’adozione di sistemi di monitoraggio è iniziata da almeno 20 anni nelle aziende manifatturiere più grandi e in quelle legate a realtà multinazionali, con esigenze di confronti energetici tra diversi stabilimenti. Il punto di svolta è avvenuto però solo qualche anno fa, per via dell’obbligo normativo previsto nel D. Lgs. 102/2014, all’interno del quale è definito che la realizzazione del secondo ciclo di diagnosi energetiche deve basarsi su dati ad un livello di dettaglio maggiore rispetto al solo totale del consumo dei vettori in ingresso.
La risposta delle aziende è stata quindi l’installazione, indicativamente tra il 2018 ed il 2019, di sistemi di misura dedicati ai principali vettori energetici.
Tali sistemi però, per generare un valore aggiunto anche nel medio-lungo periodo, devono essere costantemente monitorati.
Tutta l’attività di gestione energetica deve basarsi sul fatto che si può controllare solamente ciò che si misura: questo è il primo passo fondamentale verso il miglioramento delle prestazioni energetiche di un'impresa.
Il monitoraggio energetico è quindi il processo fondamentale per stabilire quali sono i modelli esistenti di consumo e identificare i driver e le variabili di tali modelli.
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