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I sensori di pH nell’industria farmaceutica e alimentare

20/04/2020 da Endress+Hauser, pubblicato in Misure qualitative liquidi

I sensori di pH nell’industria farmaceutica e alimentare

Posted by Endress+Hauser on 20/04/2020

La capacità di monitorare e controllare il pH ha implicazioni importanti in molte operazioni di trasformazione alimentare e farmaceutica. La qualità e la freschezza degli alimenti sono spesso direttamente correlate al pH, così come la fermentazione all’interno dei reattori per la produzione dei principi attivi.

Mantenere i livelli corretti di pH in queste procedure è importante per la sicurezza e per la qualità dei prodotti finiti, nonché per soddisfare le normative di settore. Ne abbiamo trattato in modo approfondito all'interno dell'articolo "Analisi chimiche industriali: principi, strumenti e soluzioni".

In questo articolo, invece, parliamo di due tipologie specifiche di pHmetri:

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Isfet, un’alternativa ai sensori in vetro

In molte applicazioni, il rischio di rottura del vetro durante la misurazione del pH con sensori convenzionali e le conseguenze che ne derivano è una questione particolarmente delicata.

Un elettrodo con rivestimento in enamel, con la sua robustezza, potrebbe rappresentare un'alternativa interessante, ma rimane una soluzione molto costosa. Non può essere adattato ai tradizionali supporti per sensori a causa del suo grande diametro. Inoltre, anche la resistenza agli sbalzi di temperatura è problematica.

Una soluzione a questo problema è arrivata da Endress+Hauser, specializzata in sistemi di misurazione e automazione ad alta precisione. L'elettrodo Tophit CPS471 offre la possibilità di misurazione del pH reale, priva di rischi di rottura del vetro, utilizzando il principio ISFET (transistor a effetto di campo ione selettivo).

 

sensore ISFET Il sensore ISFET Tophit CPS471 di Endress+Hauser

 

Il sensore ha le stesse dimensioni di un elettrodo in vetro a pH convenzionale e può quindi essere utilizzato con tutti i porta sonda disponibili in commercio. L'elettrodo può essere montato in orizzontale o anche con la testa di connessione rivolta verso il basso. Ha un'alta resistenza alla temperatura (fino a 130 ° C / 10bar). Può essere sterilizzato e la sua costruzione è conforme alle normative sanitarie EHEDG. Per un approfondimento sui piaccametri ISFET si veda anche l’articolo “Misura del pH: scegliere il pHmetro giusto”.

I sensori di pH ISFET, quindi, eliminano i rischi di rottura del vetro, senza derive  e senza il rischio di malfunzionamenti. L'errore di misurazione a valori di pH estremi è considerevolmente inferiore a quello delle membrane in vetro e il tempo di risposta è più breve, anche a temperature inferiori.

 

Misura del pH in linea: tutti i vantaggi

Come noto, la misurazione del pH richiede monitoraggio e manutenzione giornalieri per un funzionamento corretto. In effetti, l'affidabilità della misurazione dipende in gran parte dalla taratura meticolosa e regolare e dalla pulizia del sensore.

Sebbene il valore del pH nella produzione alimentare e farmaceutica sia un parametro di controllo importante, viene normalmente misurato solo in laboratorio e non in linea nel processo. Le misurazioni di laboratorio sono costose e meno efficienti rispetto a un processo di misurazione del pH in linea, che visualizza solo il valore attuale del pH del prodotto e può avviare direttamente specifiche fasi del processo. La misura in linea consente inoltre la documentazione delle curve del pH per un intero lotto di prodotti.

 

Il sistema di pulizia e taratura Liquiline Control CDC90, di Endress+Hauser

 

La misurazione in linea non solo fornisce meno variazioni nella misurazione, ma anche un controllo più rigoroso e una risposta più rapida ai cambiamenti, contribuendo nel contempo a ridurre i costi operativi.

 

In conclusione, l’industria alimentare e farmaceutica sono due dei settori in cui la misurazione del pH si rivela cruciale e, se portata avanti con tecnologie innovative, può rivelarsi un vantaggio competitivo poiché vengono ridotti i costi migliorando la produzione.

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