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Focus sicurezza: la Direttiva Seveso

06/02/2022 da Endress+Hauser, pubblicato in Sicurezza impianti

Focus sicurezza: la Direttiva Seveso

Posted by Endress+Hauser on 06/02/2022

La Direttiva Seveso è una normativa che si pone come obbiettivo di ridurre al minimo il rischio incidente rilevante all'interno degli impianti. In realtà si tratta di più norme che sono state abrogate e sostituite nel tempo, infatti spesso si parla di direttive Seveso

Facciamo un passo indietro: all’interno del settore industriale, gli incidenti che coinvolgono sostanze chimiche pericolose rappresentano una minaccia significativa sia per l'uomo che per l’ambiente. Tali incidenti possono causare enormi perdite economiche e ostacolare un percorso di crescita sostenibile. Tuttavia, l'uso di grandi quantità di sostanze chimiche potenzialmente pericolose è inevitabile in alcuni settori industriali (come quello farmaceutico) che sono vitali per una moderna società industrializzata.

Per ridurre al minimo i rischi sono quindi necessarie misure per prevenire incidenti rilevanti e garantire una preparazione e una risposta adeguate qualora tali incidenti dovessero comunque verificarsi. Ma che cos’è la Direttiva Seveso nel dettaglio, e quali sono le sue origini? Ne parliamo in questo articolo. 

 

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Indice: 
- Direttiva Seveso: le origini
- L’evoluzione della normativa Seveso: Seveso I, Seveso II e Seveso III
- Chi deve applicare la Direttiva Seveso

 

- Direttiva Seveso: le origini

La direttiva deve il suono nome al catastrofico incidente di Seveso avvenuto nel 1976, che ha portato all'adozione di uno standard di legge sulla prevenzione e il controllo di incidenti derivati da sostanze chimiche pericolose.

In quell’anno, una perdita di diossina dall’impianto della fabbrica Icmesa, a Meda, intossicò tutti e 158 i lavoratori dell’impresa, si estese sui 37.000 abitanti della zona e causò la morte di 3.300 animali entrati a contatto con la nube tossica. Altri 80.000 animali furono macellati per impedire loro di entrare nella catena alimentare.

La cosiddetta direttiva Seveso nasce da quel tragico fatto ed è stata successivamente modificata alla luce degli insegnamenti tratti da incidenti successivi come Bhopal, Tolosa o Enschede.

Per un approfondimento sui termini utilizzati nella gestione della sicurezza, puoi leggere l’articolo “Gestione della sicurezza negli impianti produttivi: il glossario”. 

Se invece vuoi sapere di più sulla gestione degli asset, puoi leggere la nostra guida "Plant Asset Management: guida per gestire gli asset aziendali".

 

Direttiva Seveso

 

- L’evoluzione della normativa Seveso: Seveso I, Seveso II e Seveso III

Come dicevamo in apertura di questo articolo, la Direttiva Seveso è composta da una serie di norme che si sono succedute nel tempo:

 

- Direttiva Seveso I

o Direttiva 82/501/CEE del 24 giugno 1982, introduce nell’ordinamento europeo il concetto di "incidente rilevante”, ovvero individua specifiche tipologie di impianti industriali in cui sia ragionevole la possibilità del verificarsi di incidenti tali da provocare “rilevanti” conseguenze per l’uomo e per l’ambiente. In estrema sintesi, il provvedimento mira a garantire che in quelle attività industriali ritenute “a rischio di incidente rilevante” siano adottate «tutte le misure atte a prevenire gli incidenti rilevanti e a limitarne le conseguenze per l’uomo e l’ambiente» (articolo 3).

La Direttiva Seveso I si applicava ad impianti industriali in cui venivano effettuate specifiche attività elencate nell’allegato I, come (impianti di produzione o trasformazione di sostanze chimiche, di distillazione e così via) in cui fossero utilizzate sostanze o preparati molto tossici, infiammabili o esplosivi, e anche ai depositi di tali sostanze.

 

- Direttiva Seveso II

Il 9 dicembre 1996 il Consiglio dell’Unione europea ha emanato la Direttiva 96/82 CE, che ha abrogato e sostituito la precedente Direttiva Seveso. La nuova Direttiva Seveso II integra la normativa sul rischio di incidente rilevante con le più moderne conoscenze ed esperienze maturate nel frattempo nei diversi Stati membri e a livello comunitario. Introduce anche alcune novità, a partire dal titolo della versione italiana della norma: “Controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose”. Infatti con la nuova Direttiva il termine inglese hazard viene correttamente tradotto con la parola “pericolo” e non più con il termine “rischio” come nella precedente versione.

 

- Direttiva Seveso III

Nel 2012 è stata emanata la Direttiva 2012/18/UE, o Seveso III, tenendo conto, tra l'altro, delle modifiche apportate alla legislazione dell'Unione in materia di classificazione delle sostanze chimiche e dei maggiori diritti di accesso alle informazioni da parte dei cittadini. Tale Direttiva è stata recepita in Italia nel giugno 2015. 

 

- Chi deve applicare la Direttiva Seveso

La Direttiva Seveso si applica a oltre 12000 stabilimenti industriali nell'Unione Europea in cui sostanze pericolose sono utilizzate o immagazzinate in grandi quantità, principalmente nell'industria chimica e petrolchimica, nonché nei settori della vendita all'ingrosso e dello stoccaggio di carburanti (compresi GPL e GNL).

Considerando l'altissimo tasso di industrializzazione nell'Unione europea, la direttiva Seveso ha contribuito al raggiungimento di una bassa frequenza di incidenti rilevanti. La Direttiva è ampiamente considerata un punto di riferimento per la politica in materia di incidenti sul lavoro ed è stata un modello per la legislazione in molti Paesi del mondo.

 

In conclusione, sebbene le azioni di protezione associate ai pericoli connessi con gli incidenti industriali possano sicuramente essere ancora migliorate, dal punto di vista normativo e in termini di soggettiva sensibilità di approccio a tali problematiche, è indubbio che dal disastro di Seveso sia positivamente cresciuta la conoscenza e la comprensione della percezione del “rischio” e vi sia sempre più attenzione nel predisporre gli strumenti di controllo appropriati.

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