Il trattamento delle acque reflue industriali è un fattore determinante per la salubrità delle acque dolci. Anche gli antichi romani erano consapevoli della loro delicata relazione: costruirono viadotti per rendere disponibili fino in centro città le fonti di acqua dolce situate al di fuori, ma costruirono anche la "Cloaca Maxima", un canale nel cuore di Roma, che trasportava le acque reflue dal Foro Romano al Tevere.
Al giorno d'oggi, le analisi chimiche e il trattamento delle acque reflue avvengono prima dello scarico nei fiumi e in altre acque superficiali, e in conformità con i valori di scarico prescritti dalla legge.
Il rispetto di questi valori protegge l'ambiente e le nostre forniture di acqua potabile ed è quindi di fondamentale importanza: basti pensare che, secondo le stime, circa il 16% dei prelievi globali di acqua dolce è destinato a diventare acque reflue industriali.
Di conseguenza, il trattamento delle acque reflue è diventato un compito importante ma anche complesso. Non solo è necessario mantenere condizioni ottimali per i batteri nella fase di trattamento biologico e determinare il corretto dosaggio dei chemicals, ma è anche fondamentale ridurre gli inquinanti e i nutrienti nel modo più efficiente possibile. Allo stesso tempo, l'impianto deve essere in grado di far fronte a livelli fluttuanti di afflusso, a seconda, ad esempio, del clima, del periodo dell'anno e delle aziende produttrici di acque reflue nel bacino idrografico. Inoltre, gli impianti di trattamento di acque reflue industriali gestiscono spesso carichi che richiedono un trattamento chimico anziché biologico.
Queste sono tutte condizioni con cui gli operatori degli impianti di trattamento devono fare i conti, ad esempio durante la manutenzione della tecnologia di misurazione in qualsiasi condizione atmosferica, per il campionamento ottimale, durante la risoluzione dei guasti nel cuore della notte (i servizi di emergenza) e durante la regolazione dei livelli di ossigeno e altre componenti su un’ampia varietà di carichi.
Un impianto di trattamento acque reflue
In questo articolo raccontiamo i dispositivi Memosens e Liquiline di Endress+Hauser, che sono stati sviluppati appositamente per il trattamento delle acque reflue. Non solo facilitano il lavoro presso gli impianti di trattamento acque reflue, ma garantiscono anche l'affidabilità dei processi e dei valori rilevati, contribuendo a risparmiare sui costi.
- Depurazione acque reflue: la piattaforma Liquiline
- Trattamento acque reflue: la tecnologia Memosens
- Trattamento acque reflue: come risparmiare sui costi energetici
La piattaforma Liquiline costituisce la base per i trasmettitori, i campionatori e gli analizzatori di liquidi. Con questi dispositivi è possibile monitorare, controllare e regolare l'intero processo di trattamento delle acque reflue. I vantaggi includono il funzionamento conveniente e standardizzato di tutti i dispositivi nell'intero impianto e la protezione del processo da errori operativi.
E poiché Liquiline utilizza lo stesso hardware in tutti i dispositivi, si potrà beneficiare anche di un inventario di pezzi di ricambio semplice da consultare ed economico. Inoltre, è possibile aggiornare facilmente la piattaforma, per includere ad esempio relè, ingressi per sensori o bus di campo, garantendo flessibilità per gli anni a venire. Se vuoi approfondire l’argomento, puoi leggere anche gli articoli “Liquiline Mobile: valori di misura affidabili, sempre” e “Liquiline CM442: un trasmettitore all’avanguardia”.
Strumenti di Endress+Hauser in esecuzione in un impianto di trattamento acque reflue
Un componente fondamentale della piattaforma Liquiline è la tecnologia digitale Memosens. I sensori dotati di questa tecnologia memorizzano un’ampia gamma di dati direttamente nella testa del sensore. Ciò include informazioni come tipo di sensore, numero di serie, risultati della taratura (ad esempio pendenza e punto zero) e molto altro. I dispositivi Liquiline possono quindi rilevare automaticamente qualsiasi sensore in pochi secondi e utilizzare i dati salvati durante il funzionamento. Questa è una vera e propria funzionalità plug and play, che semplifica il lavoro e riduce al minimo le interruzioni della misurazione durante la manutenzione del sensore.
Come funziona? Memosens digitalizza il valore misurato dal sensore e lo invia al trasmettitore tramite una connessione senza contatto e priva di disturbi. Dalla sua introduzione nel 2004, è oggi diventato lo standard globale leader nell'analisi dei liquidi. Un ampio portafoglio di prodotti Memosens ha aiutato a migliorare la sicurezza, l'efficienza, la trasparenza e la qualità dei processi non solo nell’ambito del trattamento delle acque reflue, ma in tutti i settori.
Un impianto di depurazione acque monitorato con i dispositivi di Endress+Hauser
I costi dell'elettricità per il funzionamento dei compressori d'aria di aerazione rappresentano circa il 70% del consumo totale di energia in un impianto di acque reflue. I processi di aerazione in un impianto tipico sono spesso gestiti in base al tempo o utilizzando solo un semplice controllo dell'ossigeno. Tuttavia, se i ventilatori sono controllati in base al carico effettivo, il potenziale per ridurre il consumo di energia e i costi operativi è enorme!
Ad esempio, il sistema Liquicontrol CDC80 di Endress+Hauser per l'aerazione basata sul carico consente di sfruttare questo potenziale di risparmio sui costi, offrendo un'efficienza ottimale nel sistema esistente in termini di tempo, personale, energia e materiali.
Questa soluzione intelligente per il controllo dell'aerazione offre:
In conclusione, il trattamento delle acque reflue industriali è una pratica di vitale importanza e che, se condotta con i migliori strumenti disponibili sul mercato, può diventare di più facile attuazione e anche più economica.
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