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Asset Monitoring: il monitoraggio dei dispositivi in impianto

07/06/2022 da Endress+Hauser, pubblicato in Digitalizzazione

Asset Monitoring: il monitoraggio dei dispositivi in impianto

Posted by Endress+Hauser on 07/06/2022

La gestione delle prestazioni degli asset è fondamentale per la produttività, la conformità e la disponibilità degli impianti, in un mondo sempre più esigente e competitivo. Gli impianti di processo, infatti, sono sotto costante pressione per evolvere e migliorare, eppure molti sono ancora oggetto di un approccio reattivo alla manutenzione, che può portare a costosi arresti non pianificati. 

Come fare, quindi, per attivare una strategia di manutenzione predittiva e una gestione ottimale degli asset? Una delle risposte si trova proprio nell’Asset Monitoring. 

 

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Indice:
- Asset Monitoring: cosa significa, in pratica
- Asset Monitoring: migliorare disponibilità e affidabilità d’impianto
- Asset Monitoring e gli standard di settore

 

 

- Asset Monitoring: cosa significa, in pratica

L’attività di Asset Monitoring significa avere sempre a disposizione informazioni aggiornate sullo stato di salute dei dispositivi di processo, in modo da poter intervenire preventivamente ad eventuali guasti. Ma non solo: associato all’attività di autodiagnostica, l’asset monitoring abilita gli strumenti a rilevare quando hanno un problema, attraverso il monitoraggio continuo dei parametri interni rilevanti relativi ai propri componenti meccanici, elettromeccanici ed elettronici.

 

 

- Asset Monitoring: migliorare disponibilità e affidabilità d’impianto

La diagnostica e il monitoraggio continuo delle condizioni dei dispositivi migliorano l'affidabilità dei processi, la disponibilità dell’impianto e più in generale le prospettive di una manutenzione che minimizza i tempi di fermo non programmato. 

Il mondo moderno ha digitalizzato gran parte delle nostre attività quotidiane, ma la maggior parte delle industrie non ha ancora recepito in pieno il potenziale della digital transformation.

E infatti, il processo di manutenzione è particolarmente in ritardo a causa di vecchi sistemi operativi, mancanza di adozione delle nuove tecnologie e mentalità convenzionali per quanto riguarda la manutenzione della strumentazione.

Anche se al giorno d’oggi la strumentazione sta diventando più “intelligente”, con funzioni come l'autodiagnostica e il monitoraggio delle condizioni di salute dei dispositivi - l’asset monitoring - la maggior parte degli impianti non ne trae vantaggio: ad oggi circa il 97% dei dati degli strumenti non viene utilizzato.

Asset monitoring - Monitoraggio degli asset

 

- Asset Monitoring e gli standard di settore

La NAMUR NE 107 è uno standard che i migliori produttori di strumenti seguono durante la progettazione e la fabbricazione dei dispositivi. Fornisce codici diagnostici per il monitoraggio degli asset, con messaggi chiari, tra cui necessità di manutenzione, controllo del funzionamento, fuori specifica e guasto.

Con queste informazioni, le squadre di manutenzione ottengono indicazioni precise su come risolvere il problema prima che il dispositivo si deteriori fino al completo guasto.

Un codice diagnostico verde indica uno strumento sano. Arancione significa che lo strumento è in fase di controllo funzionale, quindi il segnale non è valido. Il blu indica che il segnale dello strumento è valido, ma a breve è necessario fare manutenzione. Il giallo identifica che le condizioni potrebbero aver causato una situazione fuori specifica e quindi un segnale incerto. Infine, il rosso attesta che lo strumento ha subito un guasto e richiede una manutenzione immediata.

 

A seconda del settore, inoltre, gli strumenti devono essere tarati periodicamente (per un approfondimento in merito alla sicurezza, si veda l’articolo dedicato alla norma IEC 61511. Se invece si desiderano più informazioni sulla taratura, è disponibile l’articolo “Taratura strumenti di misura: guida a strumenti e soluzioni”). 

Seguendo le pratiche di manutenzione obsolete, in cui la taratura è programmata ogni sei mesi circa, i processi vengono interrotti, i dispositivi vengono bypassati o rimossi dalla linea, eventualmente portati in laboratorio, tarati e quindi reinstallati o sostituiti.

E se gli strumenti sono risultati fuori specifica e hanno fornito letture errate, da quanto tempo stavano misurando in modo scorretto? Non si ha modo di saperlo. D’altra parte, molti strumenti risultano essere perfettamente tarati, quindi l’intero processo di calibrazione è stato una perdita di tempo e di denaro. L’Asset Monitoring, con le funzioni di autodiagnostica, evita questo sforzo improduttivo, poiché durante l'autoverifica, le routine diagnostiche eseguono controlli e generano un report a conferma che il dispositivo funziona correttamente.

 

In conclusione, secondo uno studio di ARC Strategies, l’1.5% del fatturato di un’impresa corrisponde al costo stimato di una cattiva gestione della base installata. Aumentare la disponibilità e ridurre i costi di manutenzione grazie ai dati forniti dalla strumentazione da campo è possibile, con l’Asset Monitoring. 

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