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Diagnosi energetica obbligatoria: le ultime novità

24/04/2025 da Endress+Hauser, pubblicato in Soluzioni Energy

Diagnosi energetica obbligatoria: le ultime novità

Posted by Endress+Hauser on 24/04/2025

Con l’entrata in vigore della Direttiva 2023/1791 e l’adeguamento della normativa italiana al quadro europeo, le regole per la diagnosi energetica obbligatoria sono state modificate in modo da rendere più attuabile il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione dell’UE (previsti entro il 2050), che ridurranno la nostra dipendenza dall’importazione di risorse energetiche fossili.

Vediamo quali sono i cambiamenti del 2025 riguardanti l’audit energetico obbligatorio e in che modo influenzeranno il settore delle imprese energivore.

 

Indice:

- Diagnosi energetica obbligatoria per grandi imprese e aziende energivore

- Le novità della normativa e cosa cambia

- Obblighi di intervento e monitoraggio

- Le sanzioni previste dalla normativa

 

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Diagnosi energetica obbligatoria per grandi imprese e aziende energivore

L’art. 8 del D.Lgs. 102/2014, aggiornato con il D.Lgs. 73/2020, definisce le tipologie di imprese che sono obbligate ad eseguire un audit energetico ogni quattro anni e tra queste troviamo le grandi imprese, le aziende energivore

Con la Direttiva 1971/2023, si aggiungono alla lista anche le imprese che, a partire da gennaio 2024, raggiungono un consumo annuo di energia superiore a 10 TJ per 3 anni consecutivi, indipendentemente dalla dimensione aziendale.

Vediamo nel dettaglio le caratteristiche che definiscono le prime due categorie:

Si definisce grande impresa qualsiasi azienda che soddisfa, per due anni consecutivi, almeno uno di questi criteri:

  • totalità delle risorse organiche full time superiore a 250 dipendenti;
  • fatturato annuo superiore a 50 milioni di euro
  • bilancio annuo superiore a 43 milioni di euro.

Le aziende energivore, invece, si definiscono tali se:

  • sono iscritte agli elenchi definitivi CSEA;
  • hanno consumo medio annuo superiore a 1 GWh di energia elettrica o 2,4 GWh di energia termica;
  • rientrano nelle categorie industriali definite dal DM 5 aprile 2013.

Dal 1° gennaio 2024, inoltre, è previsto che tutte le imprese con un consumo annuo superiore a 85 TJ debbano implementare un sistema di gestione dell’energia certificato ISO 50001, che si aggiunge al già obbligatorio audit energetico quadriennale.

diagnosi energetica obbligatoria

Sono invece esenti:

  • le PMI con meno di 250 dipendenti e un fatturato annuo inferiore a 50 milioni di euro
  • le imprese con consumi annui inferiori a 10 TJ;
  • le aziende con un sistema di gestione dell’energia certificato ISO 50001;
  • le imprese con consumi inferiori a < 50 TEP (esenzione introdotta dal D.Lgs. 73/2020).

Le novità della normativa e cosa cambia

Nel settembre del 2023 è stata ufficialmente pubblicata la Direttiva UE 2023/1791, che ha aggiornato alcune regole su cui le imprese devono basarsi per quanto riguarda l’audit energetico obbligatorio e l’efficientamento dei processi.

Ecco i quattro principali:

  • Nuovi obiettivi di riduzione dei consumi
    Ogni Stato membro dell’UE deve garantire, rispetto ai livelli del 2020, una riduzione complessiva dell'11,7% dei consumi energetici entro il 2030, al fine di non superare il limite di 723 Mtep di consumo di energia finale dell’UE per lo stesso anno.
  • Maggiore rigore negli audit energetici
    Gli audit devono essere effettuati da esperti certificati o organismi accreditati secondo UNI CEI EN 16247-5 o ISO 50001 e devono includere una valutazione economica dettagliata con il calcolo del VAN (Valore Attuale Netto) per ogni intervento proposto (questa pratica è necessaria anche per richiedere il credito d’imposta previsto dal Piano Transizione 5.0).
  • Obbligo di monitoraggio
    Le aziende devono registrare e pubblicare, all’interno del bilancio annuale, i propri dati sui consumi energetici e i progressi degli interventi previsti.
  • Obblighi per gli interventi di efficienza
    Mentre prima la seguente regola valeva solo per le imprese energivore, con la nuova normativa tutte le imprese soggette all’audit devono attuare, entro quattro anni, almeno un intervento di efficienza energetica tra quelli individuati dalla diagnosi.
    Inoltre, gli interventi devono essere pubblicati nella relazione annuale dell’impresa.

diagnosi energetica obbligatoria

 

Obblighi di intervento e monitoraggio

Anche in tema di monitoraggio, la nuova normativa introduce obblighi molto stringenti.
Dal primo gennaio 2024, le imprese che elaborano un piano di attuazione successivo all’audit devono includere nel documento la descrizione tecnica degli interventi, l’analisi dei costi-benefici con annesso periodo di ammortamento e le misure di verifica previste per monitorare il risparmio energetico effettivo.

Nel caso in cui, in fase di progettazione del piano di attuazione, uno degli interventi previsti dall’audit energetico comporti un periodo di ammortamento inferiore a tre anni, quest’ultimo diventa obbligatorio.

 

Le sanzioni previste dalla normativa

Le nuove normative riguardo l’obbligo di diagnosi energetica spingono le aziende ad una transizione energetica collettiva, cambiamento che si rende necessario per l’UE nella sua missione verso la riduzione della carbon footprint.
Per questo motivo, sono state stabilite varie sanzioni per incentivare le aziende energivore a rispettare le nuove regole.
Nello specifico:

  • in caso di mancata esecuzione dell’audit energetico, è prevista multa da 4.000 a 40.000 euro;
  • in caso di diagnosi non conforme agli standard UNI CEI EN 16247 e ISO 50001, è prevista una multa da 2.000 a 20.000 euro;
  • Se si verifica una mancata attuazione degli interventi obbligatori, l’azienda può incorrere in ulteriori sanzioni amministrative, nonché nella possibile esclusione da incentivi per l’efficientamento energetico.

In conclusione, le novità normative sulla diagnosi energetica obbligatoria rendono ancora più chiara la necessità, da parte delle aziende, di rendere più sostenibili i processi produttivi, sia per valore ambientale che ne deriva, sia per ridurre la dipendenza europea delle grandi oscillazioni del mercato dei combustibili fossili.

 

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