
Quando parliamo di transizione ecologica, non possiamo tralasciare l’importanza dell’efficientamento energetico.
Secondo il report Energy Efficiency 2024, oggi questo settore si trova davanti ad un’evoluzione promossa dalle sempre più stringenti normative energetiche, a cui si aggiungono anche diversi incentivi fiscali pensati proprio per supportare le aziende nella riduzione della carbon footprint.
Affrontiamo il tema nel dettaglio.
Indice:
- Efficienza energetica nel settore industriale: la situazione italiana
- L’evoluzione del quadro normativo
- Energy efficiency: le soluzioni adottate
Uno dei dati più interessanti del report Energy Efficiency 2024 riguarda la posizione delle industrie italiane verso l’efficienza energetica. Gli investimenti del 2023 sono notevolmente aumentati rispetto all’anno precedente, ma molte aziende tentennano ancora quando si parla di transizione energetica e questo a causa di una serie di fattori accomunati da una sensazione comune: l'incertezza.
Negli ultimi anni, l’Italia ha fatto grandi passi avanti sul tema dell’efficientamento energetico: se nel 2021 il Paese era al sesto posto della classifica EEI (Energy Intensity Index) sull’efficienza energetica, nell'ultimo report ha raggiunto il quarto posto, mostrando valori al di sopra della media europea.
Nello stesso anno, gli investimenti sull’efficientamento energetico nell’industria italiana hanno raggiunto una cifra compresa tra 2,4 e 2,9 miliardi di euro, segnando un incremento del 20% rispetto all’anno precedente.
Classifica Energy Intensity Index 2022-2023
L’ottimizzazione, effettuata da circa il 55% delle imprese intervistate, ha riguardato prevalentemente la tecnologia hardware, tra cui gli impianti fotovoltaici (36% degli investimenti), cogenerazione e trigenerazione (20%), miglioramenti dei processi produttivi (11%) e sistemi di climatizzazione e illuminazione ad alta efficienza.
L’aggiornamento della tecnologia software, invece, ugualmente essenziale per raggiungere l'efficientamento energetico, ha riguardato solo il 3% delle industrie investitrici.
Questo è sicuramente un segno di crescita della sensibilità del settore sull’ecosostenibilità, ma il dato rimane comunque inferiore rispetto al potenziale di efficientamento dell’intero comparto.
Il 45% delle aziende non ha effettuato alcun investimento in efficienza energetica e il motivo è un’incertezza dovuta a diversi fattori, tra cui:
Report Energy Efficiency 2024: analisi trend futuri
La grande incertezza delle aziende incide anche sulle previsioni future: secondo i dati del report, nei prossimi anni potremmo assistere ad un progressivo declino dell’interesse delle imprese verso l’investimento su tecnologie rinnovabili dei processi produttivi.
L’aumento degli investimenti rilevato dall'ultimo efficiency report è fortemente promosso dall’evoluzione del quadro normativo relativo all’efficientamento industriale che, negli utili anni, ha definito regole sempre più stringenti e messo a disposizione diversi incentivi.
Ne sono un esempio i Certificati Bianchi, titoli negoziabili che certificano il conseguimento di risparmi energetici derivanti da interventi di efficientamento negli usi finali di energia, tornati a crescere dopo 7 anni di decremento.
La Nuova Sabatini, invece, facilita l'accesso al credito per le PMI che investono in beni strumentali, come macchinari, attrezzature, impianti, hardware, software e tecnologie digitali e ad inizio 2023 ha applicato un ulteriore contributo del 3,5% per l’investimento su beni a basso impatto ambientale.
Altra grande novità è il Piano Transizione 5.0 approvato a marzo 2024 e nato ad integrazione del Piano Transizione 4.0 per fornire un credito d’imposta a supporto dell’efficientamento dei processi produttivi.
L’incentivo, però, mostra alcune criticità, dal momento che si riferisce a beni acquistati e installati entro il 2025 e questo comporta una finestra temporale molto ridotta che scoraggia alcune imprese ad investire sulla transizione energetica, nonostante i chiari e comprovati benefici che essa comporta sia in termini di consumi, che di costi economici.
I driver che hanno interessato maggiormente gli investimenti sul risparmio energetico in ambito industriale sono diversi, ma i dati mostrano una netta maggioranza di beni hardware, ottenuti attraverso il Piano Transizione 4.0.
Secondo l'ultimo report, nel 2023 il settore industriale italiano ha investito principalmente in tecnologie hardware per migliorare l’efficienza energetica, implementando soluzioni come il fotovoltaico e la cogenerazione, che coprono quasi il 60% degli investimenti totali.
Seguono sistemi avanzati di illuminazione LED, pompe di calore per processi industriali e soluzioni per la climatizzazione ad alta efficienza.
Un altro settore in crescita è quello delle soluzioni per l’ottimizzazione dei consumi di aria compressa, che permettono di ridurre significativamente l’uso dell’energia nei processi produttivi.
In maniera ridotta (solo il 7-9% delle aziende), è cresciuta anche l’adozione di soluzioni informatiche per la digitalizzazione e la gestione energetica, come sistemi SCADA (Supervisory Control and Data Acquisition) e gli Energy Management Systems (EMS), strumenti essenziali per monitorare e ottimizzare i consumi energetici.
Per quanto riguarda i contratti, l'ultimo report ha identificato il modello "Chiavi in mano" come il più diffuso, soprattutto nelle operazioni di efficientamento su larga scala.
L’adozione di contratti EPC (Energy Performance Contract), invece, è ancora limitata, dal momento che le imprese sono restie ad applicare modelli di finanziamento basati sul risparmio energetico ottenuto.
Come alternativa economicamente più sicura, molte aziende hanno valutato contratti di leasing operativo, tramite cui possono usufruire di tutte le tecnologie necessarie all’efficientamento energetico, senza però dover sostenere un investimento iniziale elevato.
In conclusione, nonostante alcune criticità normative, l'ultimo report evidenzia che quasi il 60% delle imprese ha attinto da almeno uno degli incentivi proposti per applicare un modello produttivo più sostenibile, il che dimostra un fatto molto interessante: l’interesse dell’industria italiana verso pratiche di energy monitoring e di efficientamento energetico sta aumentando a prescindere dall’efficacia degli incentivi.
Ormai è assodato che la transizione ecologica offra grandi benefici, anche a fronte di un considerevole investimento iniziale.
Se vuoi avere più informazioni in merito alle soluzioni per l’energy monitoring, clicca sul bottone e parla con uno dei nostri esperti!
Benvenuti sul portale digitale di Endress+Hauser: uno spazio in cui raccontiamo casi di studio, soluzioni, servizi e prodotti su misura per tutti i settori industriali. Ogni giorno potrete accedere a informazioni specifiche in merito a misure di livello radar, misure di analisi, soluzioni energy, servizi di taratura e approfondimenti dal mondo dell'automazione di processo.
Endress+Hauser Italia S.p.A
Una Società del Gruppo Endress+Hauser AG
Via Fratelli Di Dio, 7 20063 Cernusco s/N MI
Codice Fiscale e Partita IVA 01942780154
Tel. +39 02 92 192 1
Fax. +39 02 92 107 153
E-mail tiziana.perchiazzi@endress.com
Copyright © 2025 Endress+Hauser Management AG - Partita IVA 01942780154
Dati societari | Privacy Policy | Cookies | Condizioni di utilizzo