
Come già sappiamo, una profonda trasformazione digitale è in corso proprio in questi anni. La chiamiamo Industria 4.0 perché opera dietro le quinte delle principali organizzazioni industriali e manifatturiere del mondo. Le aziende stanno progressivamente digitalizzando le funzioni essenziali all'interno della loro catena di produzione e stanno migliorando i prodotti con funzionalità digitali, introducendo servizi innovativi basati sui dati. Ma non solo: la digitalizzazione investe anche la sfera della manutenzione e del monitoraggio, rendendo “intelligenti” i dispositivi inseriti all’interno degli impianti di produzione.
Quali sono, dunque, i trend e le innovazioni più popolari in riferimento agli strumenti di misura della temperatura? Ne parliamo in questo articolo.
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Una delle sfide principali per la diffusione dell’IoT (Internet of Things) è la compatibilità delle comunicazioni tra i diversi dispositivi interconnessi. Ad oggi è assente uno standard univoco. Questo significa che spesso nella stessa rete coesistono diversi protocolli e tecnologie di trasferimento dati. Esiste, tuttavia, un protocollo di comunicazione che sta diventando sempre più popolare: l'IO-Link (IEC 61131-9). Basato su standard aperti, che consentono lo scambio bidirezionale dei dati tra i sensori e i dispositivi, l’IO-Link ha rivoluzionato il modo di ricevere e trasmettere dati: i dispositivi possono essere integrati praticamente in qualsiasi fieldbus o sistema di automazione.
L’universalità delle comunicazioni è uno dei punti cruciali su cui investono le aziende che vogliono implementare soluzioni 4.0.
L’e-maintenance è stata definita, nella letteratura scientifica, come “la capacità di monitorare gli assetti impiantistici, di collegare i sistemi di gestione della produzione e della manutenzione, di raccogliere dati di ritorno da sistemi produttivi remoti tramite la rete Internet, e di integrare tali dati al livello superiore dei sistemi informativi che supportano le decisioni” (“Ingegneria della manutenzione”, Furlanetto, Garetti, Macchi, edizione Franco Angeli 2007).
Il concetto di e-maintenance è nato dall’esigenza di spiegare il rapporto tra le nuove tecnologie, rese disponibili dall’Industria 4.0, e la manutenzione di un sistema complesso. La disponibilità della rete internet, con costi di accesso e di trasferimento dati molto contenuti, ha permesso lo sviluppo di nuovi modelli organizzativi e di processo, che hanno apportato benefici all’organizzazione sia dell’impresa stessa che delle attività di manutenzione. I due aspetti principali che concorrono alla definizione di e-maintenance sono:
I risultati dei test di monitoraggio, che siano automatici oppure richiesti espressamente dagli operatori, oggi possono essere letti in loco oppure a distanza utilizzando alcuni strumenti di “asset management”. Una delle caratteristiche sviluppate grazie alla digitalizzazione è, infatti, la disponibilità e l’archiviazione delle informazioni. Se fino a poco tempo fa gestire la documentazione per un processo qualsiasi - come ad esempio la taratura di portata - richiedeva uno sforzo dal punto di vista della produzione di materiale cartaceo, che doveva poi essere correttamente archiviato e reperito in caso di audit per l’ottenimento delle certificazioni, oggi grazie ai nuovi software connessi in rete sono gli stessi strumenti a generare, in modo automatico o su richiesta specifica, una copia digitale dei documenti. Essi saranno consultabili da specifici portali, archiviati e sempre disponibili in caso di necessità.
Uno degli strumenti di cui abbiamo parlato è il portale W@M, di cui si trova un approfondimento al link “Il portale W@M per la corretta gestione documentale”. Se invece vuoi approfondire in generale il tema del supporto documentale, puoi leggere l’articolo al link “Documenti a supporto del processo produttivo: casi di successo”.
Le innovazioni rese disponibili dalla quarta rivoluzione industriale investono molti aspetti della produttività delle aziende, non ultima la questione della manutenzione e del monitoraggio delle apparecchiature: attività che fino ad oggi sono state dispendiose sia in termini di tempo che di denaro. Ecco che, dunque, si delineano delle pratiche che permettono di migliorare non solo la produttività aziendale, ma anche la qualità del prodotto finito, con un occhio di riguardo anche per la sicurezza degli operatori.
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